Perché sentiamo che il nostro lavoro non viene apprezzato? La riflessione di un fotografo nel mondo dei social
Essere un Fotografo e Content Creator non è solo questione di scattare foto e pubblicare. È un percorso lungo, che richiede pazienza, costanza e una passione inesauribile. Ogni scatto è un piccolo tassello di una storia più grande, una narrazione che spesso va oltre ciò che l'occhio percepisce. Eppure, dopo anni trascorsi a scattare in giro per il mondo, mi ritrovo spesso a chiedermi: perché il mio lavoro non viene apprezzato come vorrei?
Condividere sui social è diventato parte integrante del mio lavoro, ma è una realtà che porta con sé anche una certa dose di frustrazione. Vedo persone che hanno iniziato da poco ottenere visibilità e collaborazioni, mentre io continuo a lavorare in silenzio, spingendo me stesso e la mia arte, senza quel riconoscimento che mi aspettavo. Questo confronto costante rischia anche di portare alla 'sindrome dell'impostore', facendoci dubitare della qualità del nostro lavoro e mettendo in discussione il nostro valore come creativi.
Questo fenomeno può essere devastante per la motivazione, portandoci a mettere in dubbio anche quelle competenze e qualità che in realtà possediamo da sempre e questo non deve accadere assolutamente.
La trappola della visibilità: creare per la creatività o per l’algoritmo?
È impossibile non notare quanto i social abbiano trasformato la creatività in una corsa ai numeri. Pubblicare regolarmente è ormai una regola non scritta, e la dipendenza da questo ciclo può portare a un punto in cui non crei più per il gusto di esprimerti, ma solo per soddisfare l’algoritmo. Ci si sente spinti a produrre contenuti per restare visibili, per mantenere l'attenzione del pubblico, e il rischio è di diventare schiavi delle piattaforme, lavorando non più per l’arte ma per l'ingranaggio dei social. E così, la propria espressione artistica, che dovrebbe essere libera e autentica, rischia di diventare un prodotto confezionato per un pubblico che consuma in fretta e si dimentica altrettanto velocemente.
Questa dinamica non è solo frustrante, ma può anche danneggiare il processo creativo stesso. Quando ci concentriamo esclusivamente sul riscontro immediato, perdiamo la capacità di esplorare, di sperimentare, di prenderci dei rischi creativi. La paura di non essere notati, di essere penalizzati dall'algoritmo, ci porta a scegliere il percorso più sicuro, quello che probabilmente otterrà più like, piuttosto che quello che veramente ci entusiasma.
La creatività autentica e il rischio di “bruciarsi”
Rimanere intrappolati in questa dinamica può farci perdere di vista il nostro scopo iniziale: amare la nostra arte. Come molti creativi, ho avuto momenti in cui mi sono chiesto se valesse davvero la pena continuare a rincorrere visualizzazioni e like. I social offrono una gratificazione immediata, ma questo va spesso a detrimento di un lavoro più profondo, fatto di tempo e dedizione. Essere costantemente connessi riduce la capacità di fare “deep work” – quel lavoro che richiede ore di immersione completa, lontano da notifiche e distrazioni. In quei momenti di connessione totale con il mio lavoro, mi sento veramente vivo, ma purtroppo sono sempre più rari.
Rick Rubin, famoso produttore musicale, ha suggerito che il successo autentico arriva solo quando si è costruito qualcosa che nessun altro può replicare. Eppure, c'è stato un periodo su internet in cui parlare sembrava contare di più che fare. Chi parlava otteneva visibilità, e chi creava in silenzio rimaneva nell'ombra. Ora che tutti sono sul “palco”, emergere è ancora più difficile, e questo rischia di mettere a dura prova la motivazione di molti. La continua esposizione al successo degli altri può diventare un peso, rendendo difficile vedere la bellezza e il valore di ciò che stiamo creando.
Andare oltre la visibilità: perché non mollo
Nonostante le difficoltà, ciò che mi spinge a non mollare è la consapevolezza che il mio lavoro non può essere misurato solo dai numeri. Ogni scatto, ogni progetto, ogni storia raccontata attraverso le immagini ha un valore intrinseco, anche se non sempre visibile agli occhi degli altri. Il vero successo è rimanere fedeli alla propria visione, creando per il piacere di farlo, senza il peso costante di dover sempre piacere. La soddisfazione che deriva dal vedere un progetto finito, dall'aver realizzato la propria visione, è qualcosa che nessuna metrica di visibilità può sostituire.
In un mondo che cambia rapidamente, è importante ricordare che non siamo solo creator. Siamo artisti, e il nostro valore non può dipendere esclusivamente dal riscontro immediato. Se anche tu stai attraversando un momento simile, ricorda: continua a credere nella tua arte e nel percorso che hai scelto. Non dobbiamo per forza pubblicare ogni giorno o seguire ogni trend per valere. A volte, il coraggio più grande è quello di fermarsi e riconnettersi con ciò che ci fa sentire vivi come artisti, anche se questo significa scomparire per un po' dai radar dei social.
Trovare il giusto equilibrio
Per molti creatori, tornare a lavorare lontano dai social, almeno per un periodo, può aiutare a riscoprire la propria creatività autentica. Ho imparato che prendere una pausa dai social e dedicarmi a progetti più lunghi e profondi è fondamentale per continuare a fare ciò che amo davvero. La mia speranza è di continuare a lavorare su progetti che raccontano una storia, che non siano legati esclusivamente a metriche di visibilità. Creare qualcosa che abbia un impatto, che possa suscitare emozioni e far riflettere, è molto più soddisfacente di qualunque like o visualizzazione.
L’arte richiede tempo. E forse, alla fine, ciò che conta davvero è ciò che riusciamo a fare con passione e dedizione, indipendentemente dal fatto che venga notato subito o meno. Per chi, come me, sente il bisogno di qualcosa di più autentico, è il momento di riprendere il controllo del proprio lavoro e di ricordare che la vera gratificazione viene dal fare, non dal postare. Bisogna reimparare a dare valore a ogni singolo passo del percorso creativo, che si tratti di ideare un progetto, di scattare una foto o di modificare un'immagine, senza sentire la necessità di validarlo attraverso il giudizio altrui.
Conclusione
Siamo in un momento storico in cui la visibilità è diventata sinonimo di successo, ma dobbiamo ricordare che la creatività autentica non segue queste regole. Se sei un creativo, un fotografo o un artista, non lasciare che l'algoritmo definisca il valore del tuo lavoro. Riprendi in mano la tua arte, trova il tuo ritmo e crea per te stesso, non per gli altri. Alla fine, il mondo ha bisogno di arte vera, non di un altro post che soddisfa l'algoritmo. L'arte vera può non essere apprezzata subito, ma ha la capacità di lasciare un segno nel tempo. Ed è questo, forse, il nostro scopo più grande: creare qualcosa che duri, che tocchi le persone e che ci faccia sentire realizzati al di là di ogni numero e ogni metrica.
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